L’articolo ‘Ragazzi troppo ansiosi in matematica. Ci vogliono insegnanti più preparati’ pubblicato dal Corriere della Sera fa riferimento alla  rilevazione sulle competenze pubblicata dall’Ocse e in particolare sulle difficoltà di apprendimento della matematica. Risultano come elementi critici non tanto gli aspetti di competenza o di attitudine ma piuttosto aspetti emotivi e relazionali come ansia, paura della competizione e del confronto. Quanto emerge dall’Ocse è importante perché sposta l’attenzione sulle componenti emozionali e relazionali che possomo entrare in gioco nell’apprendimento.
L’Ocse sembra puntare l’attenzione sugli insegnanti ma può svolgere un ruolo importante anche la famiglia; quest’ultima può contribuire a prevenire l’ansia dei ragazzi prestando attenzione all’atteggiamento che assume verso il contesto della scuola. Se per esempio i genitori enfatizzano molto i risultati (i voti) si rishia di favorire un ansia da confronto perchè l’attenzione dei ragazzi viene più orientata verso il giudizio che non al processo di scoperta che dovrebbe essere insito nell’apprendimento. Inoltre, sempre se i genitori pongono troppo attenzione ai voti, i ragazzi possono mettere in relazione il risultato scolastico con l’approvazione familiare con il rischio di sviluppare ulteriore ansia per paura di deluderli.
Quindi l’attenzione non andrebbe posta solo sul metodo di insegnamento che pure è fondamentale ma sugli aspetti emotivi che portano gli alunni ad avvertire il confronto con i compagni come un pericolo.

Per approfondire:

INVALSI

RILEVAZIONE OCSE (pdf)

Sulla correlazione fra apprendimento e aspetti emotivi:

Letizia Mannino, Il modello delle ‘teorie implicite dell’intelligenza’ di C.S. Dweck

Di: Letizia Mannino

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