La Repubblica dedica un articolo ai matrattamenti ai danni di minori. Le cifre in base ai dati presentati di recente all’International Pediatric Workshop di San Pietroburgo dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza Paidoss parlano di circa 800 mila bambini a rischio in Italia

Giuseppe Mele presidente di Paidoss spiega: “Nel 53 per cento dei casi il maltrattamento consiste in una trascuratezza materiale e affettiva, a volte molto difficile da individuare dall’esterno. È diffusa anche l’iper-cura, ovvero l’eccesso di attenzioni che si trasforma in un atteggiamento quasi soffocante: nell’80 per cento dei casi ne sono responsabili le madri, un esempio è il bimbo obeso perché la mamma lo rimpinza di cibo non necessario pensando così di nutrirlo bene. Naturalmente a diverse età corrispondono tipologie differenti di maltrattamento, anche se la maggioranza dei casi si verifica su piccoli di quattro, cinque, sei anni; tuttavia le angherie “solo” fisiche sono le meno comuni, gli abusi sessuali per esempio riguardano una piccola parte di casi. L’eterogeneità delle situazioni che possono procurare sofferenze ai bimbi però è tale che i periodici bilanci di salute, oggi orientati a far emergere solo problematiche fisiche o quasi, dovrebbero prevedere protocolli per riconoscere il disagio in famiglia”.

Fonte “La Repubblica” – Leggi l’articolo

Quanto emerso dai pediatri mette in evidenza come il concetto di cura sia articolato e complesso. Infatti anche l’iper cura costituisce un problema perchè limita la possibilità di crescita e autonomia dei piccoli.  Importante anche l’attenzione che viene posta non solo alla trascuratezza materiale ma anche a quella affettiva. Spesso le famiglie sono preoccupate di poter dare ai figli ciò che richiedono in termini di bisogni materiali come smartphone, abiti, viaggi ecc.  ma talvolta si dimentica che l’affettività, molto più importante per uno sviluppo sereno, non richiede un conto in banca; ma d’altra parte non è ‘acquistabile’ la si puà solo ricevere e dare.

Di: Letizia Mannino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *