Come affrontano la scuola ‘a distanza’ le famiglie? Si parla sempre più di frequente di quanto  sono cambiati i rapporti tra genitori e insegnanti  negli anni. Un tempo, non troppo lontano,  un genitore difficilmente avrebbe contraddetto il  parere di un insegnante; oggi invece sempre più di frequente accade che le mamme e i papà sentano di potere entrare nel merito del funzionamento scolastico.

La vignetta di seguito descrive in modo ironico e divertente il comportamento che possono assumere alcuni genitori che non tollerano voti bassi o note ai loro figli.

Ma cosa accade ai tempi del coronavirus quando molte famiglie, spesso uno o entrambi i genitori si  trovano a casa in  smart working?  Intervengono a vigilare i figli?

Sul quotidiano La Repubblica l’articolo “Coronavirus, lezioni a distanza, i genitori prendono la nota: “Smettete di suggerire le risposte ai ragazzi”, descrive alcune situazioni in cui i docenti hanno sentito di dover vigilare per verificare che gli studenti non venissero aiutati.

Va detto che  la gli insegnanti, gli alunni e i genitori sono stati catapultati in questa ‘nuova’ scuola senza preparazione. Tutti si sono trovati a dover fare i conti con una modalità nuova a cui non erano abituati dal punto di vista relazionale, didattico, emotivo ecc.  Infatti seguire una lezione a distanza attiva in tutti gli attori coinvolti aspetti differenti da quelli sperimentati in aula, nel contesto scolastico.

E  proprio perché è saltato il consueto contesto è importante che si crei una collaborazione in modo da cercare di affrontare questo periodo di emergenza coronavirus con il minor danno. Bisognerà pertanto  incoraggiare i ragazzi ad affrontare  seriamente questo periodo perché se ne avvantaggeranno quando riprenderà la scuola.

Ritornando all’articolo del quotidiano ‘La Repubblica’, come già illustra il titolo, viene messo in evidenza come i genitori in alcuni casi cerchino di aiutare i figli con suggerimenti vari. Alcuni insegnanti pertanto per avere un ‘controllo’sulla classe virtuale cercano di utilizzare gli strumenti che offre la tecnologia stessa per vigilare sul fatto che i ragazzi non copino.

Credo che senza indugiare in forme di lassismo vada considerato anche l’aspetto emotivo. Ormai da settimane le vite di tutti sono cambiate in modo significativo. E ancor più il cambiamento si manifesta nelle regioni che sono state  maggiormente interessate dalla diffusione del virus. L’attenzione alla componente emotiva e psicologica non serve per creare una comprensione generica, del tipo tutti promossi ecc. Ma piuttosto è la via per far capire ai ragazzi la serietà della situazione dove ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte per quello che gli compete, in modo che le conseguenze di questo periodo non siano ancora maggiori di quello che inevitabilmente saranno. E il compito di studenti, insegnanti e genitori dovrebbe essere collaborare affinché questa fase scolastica legata al coronavirus possa essere portata avanti nel migliore dei modi che la situazione emergenziale consente.

Di questi tempi è importante anche cercare di sorridere; perciò può essere di aiuto l’ironia in quanto consente di  rappresentare alcune situazioni sdrammatizzandole, come il video dell’attrice Mare Amelia Monti mostra:

Video dell’attrice Maria Amelia Monti

Per approdondire:

La Repubblica, “Coronavirus, lezioni a distanza, i genitori prendono la nota: “Smettete di suggerire le risposte ai ragazzi”

Di: Letizia Mannino

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