L’Università Cattolica di Milano fa la fotografia del fenomeno dei Neet, 2,4 milioni di giovani che non studiano e sono senza un impiego. Il demografo Alessandro Rosina commenta che si tratta di un livello allarmante che non è mai raggiunto nella storia. Risulta che il 66% dei “giovani adulti” vive a casa con i genitori, il 20% in più rispetto alla media UE.

Molti di questi giovani non hanno mai completato le scuole superiori ma sempre più spesso si tratta anche di laureati che non riescopno ad andare via da casa anche anni dopo la laurea.

Parla del fenomeno un articolo del quotidiano ‘La Repubblica’ che spiega come il termine Neet compare per la prima volta nel 1999 in un documento della Social exclusion unit del governo britannico ed è l’acronimo di “not in education, employment or training” e indica quei giovani che non sono impegnati nello studio, nel lavoro e nella formazione e comprende anche chi il lavoro ha smesso di cercarlo.

Nel 2014  l’Italia avrebbe toccato il valore più alto di Neet con il 26% dei giovani fra i quindici e i trent’anni. La media europea è del 17 per cento, quindi di nove punti circa più bassa. Ma ci sono Paesi come la Germania e l’Austria dove i ragazzi in questa condizione non superano il 10 per cento.

Rispetto ai titoli di studio nell’articolo si legge che su dieci Neet, cinque sono diplomati mentre quattro hanno solo la licenza di terza media.

L’articolo riporta brevemente le storie di alcuni ragazzi che si trovano in questa situazione e che inevitabilmente si trovano nella condizione di dover rientrare in famiglia (o di non poterne uscire) e/o di farsi aiutare dai genitori a coprire le spese.

Fonte: La Repubblica, Generazione Neet: niente studio né lavoro. In Europa siamo primi e non è un bel record

Di: Letizia Mannino

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