Con l’emergenza coronavirus molti nodi stanno venendo a pettine. Tra i tanti nodi,  il problema del lavoro. Infatti la criticità del momento sta facendo emergere come non tutte le categorie di lavoratori sono ugualmente tutelate e pertanto in presenza di un lockdown alcune persone si potranno trovare più facilmente di altre  completamente senza reddito o con risorse ridotte.

Può essere utile affrontare questo argomento perché il lavoro è fondamentale per l’individuo e la sua realizzazione a livello personale e familiare; pertanto è strettamente connesso con l’equilibrio emotivo. Ovviamente l’argomento è complesso e si intrecciano fra di loro diversi temi. In questo contesto si vuole affrontare soltanto l’aspetto umano e sociale del lavoro. In questi giorni si sente spesso che la pandemia cambierà molte cose . E’ auspicabile che le criticità della emergenza in corso aiuti a far maturare una nuova concezione del lavoro e una visione che valorizzi il lavoratore e le sue competenze senza appiattirle su una mera ed esclusiva funzione legata alla produttività dell’azienda.

Ogni tanto si legge di strategie attuate da imprenditori che sarebbe auspicabile fossero di ispirazione per tutti. E invece sono di spunto per articoli perché sembrano casi isolati, che quindi fanno ‘notizia’.

In quest’ottica può essere importante ricordare come tante aziende stanno cercando di mettere in atto politiche economiche volte a sostenere e favorire i lavoratori.  Alcune  aziende hanno rinunciato ad applicare la cassa integrazione o hanno aggiunto una quota allo stipendio in modo da mantenerlo al 100%. E’ inevitabile chiedersi se quanto si legge sui quotidiani corrisponderà a ciò che in effetti verrà messo in atto dalle aziende. Purtroppo lo sbilanciamento verso i proclami e l’immagine portano ad avere un atteggiamento cauto verso scelte che sembrano non usuali. Ma per fortuna ogni tanto si legge di imprenditori e amministratori illuminati, che considerano il personale come parte integrante del patrimonio dell’azienda e che quindi sono disponibili a riconoscimenti e gratificazioni.

Di seguito vengono citate solo a titolo di esempio alcune notizie pubblicate da diversi quotidiani, senza avere alcuna pretesa di esaustività; certamente le iniziative intraprese in questo periodo saranno sono tante.

Il pastificio Giovanni Rana  per essere a fianco dei propri dipendenti e di sostegno alle loro famiglie  in un momento di disorientamento e difficoltà ha deciso di applicare una maggiorazione dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato e un ticket mensile straordinario di 400 euro per le spese di babysitting. Inoltre viene prevista una polizza assicurativa dedicata al Covid-19 a favore di tutti i dipendenti compresi quelli in smart working.

Anche il Gruppo Mutti ha deciso di aumentare lo stipendio del 25% ai lavoratori che  stanno permettondo la continuità aziendale per tutta l’emergenza; è stata prevista inoltre un’integrazione assicurativa dedicata al Covid-19.

Ma Rana e Mutti  non sono le uniche Aziende e prevedere  bonus a favore dei lavoratori; infatti nella filiera alimentare hanno previsto provvedimenti in tal senso Ferrero, Heineken, Colussi, Nestlé, Barilla, Lactalis con Galbani e Parmalat.

E mentre alcune aziende aumentano gli stipendi, sembra che alcuni dirigenti rinunciano a una percentuale del loro compenso. Pare abbia deciso in questo senso Mike Manley il Ceo di Fca e lo faranno i membri del Group Executive Council (GEC).

Luxottica invece ha deciso di attuare iniziative sia rivolte ad incrementi economici per i dipendenti che riduzioni per dirigenti e azionisti. Infatti assicura ai lavoratori in cassa integrazione di portare lo stipendio  al 100% e prevede un bonus da 500 euro per i lavoratori che si recano al loro posto di lavoro. Ha deciso,  inoltre, di creare un fondo “anti COVID-19” da 100 milioni, che dovrebbe sostenere i dipendenti in difficoltà e le loro famiglie. Come ulteriore provvedimento hanno stabilito di sospendere il dividendo e di dimezzare i compensi dei consiglieri, riservandosi di rivalutare le misure in seguito in relazione all’andamento nei prossimi mesi.

Sono state ricordate solo alcune delle iniziative assunte dalle Aziende. E da queste può emergere una riflessione circa l’opportunità di mantenere uno stile di attenzione ai lavoratori anche quando questa emergenza sarà finita.

Forse la visione dell’economia e del profitto andrà rivista,  andava rivista. Perché il problema della disoccupazione e della precarietà non è dovuto al coronavirus ma è già presente da anni e richiede un impegno da parte di tutti ad intraprendere comportamenti che tengano conto delle diverse prospettive.

E’ facile immaginare che le politiche aziendali descritte sono state assunte anche per evitare assenze da parte del personale e quindi forse motivate da una logica, seppure più indiretta, di guadagno. Ma intanto sono scelte che sembrano anche a vantaggio dei dipendenti e quindi in questo senso migliori di altre opzioni.

Infatti, delle scelte aziendali citate dovrebbero beneficiare sia gli imprenditori che i dipendenti e le loro famiglie; Il tutto con un effetto positivo a cascata a più livelli.

Per concludere può essere utile prendere a prestito le parole del Prof. Stefano Zamagni  “Questa pandemia ci indica che l’aver mirato al “bene totale” ha prodotto i guasti che stiamo vedendo. Bisogna appunto sostituire all’aggettivo “totale”, l’aggettivo “comune”. Ciò significa che le persone e soprattutto le imprese devono sì operare per restare sul mercato in condizioni di vitalità e sostenibilità economico-finanziaria, ma non solo: l’errore, e qui la responsabilità è anche dei professori di economia, è dire che l’obiettivo dell’impresa è massimizzare il profitto per gli azionisti (shareholder value)”(fonte politica insieme.com).

 

Per approfondire:

La Repubblica, “Del Vecchio (Luxottica): “Sacrifici, non rabbia, per uscire dalla crisi”

Adnkronos, Coronavirus, Giovanni Rana aumenta stipendio ai dipendenti

QuiFinanza, Mutti, aumento di stipendio del 25% e copertura assicurativa

Il Sole24Ore, Coronavirus, anche Ferrero premia i dipendenti. E Manley (Fca) si dimezza lo stipendio

Politica Insieme, Zamagni :”La pandemia cambierà tutto”

 

 

 

Di: Letizia Mannino

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