L’AGI riporta la notizia di uno studio della McGill University, pubblicato sulla rivista Jama Pediatrics dal quale emerge che cenare regolarmente in famiglia puo’ contribuire a migliorare la salute mentale degli adolescenti e aiutarli a prevenire e affrontare il problema del bullismo.
Gli studiosi hanno intervistato 20mila adolescenti circa, misurando l’esposizione al bullismo  e indagando sull’eventuale presenza di altri problemi di salute mentale, come depressione, ansia, uso di sostanze, autolesionismo, ecc. Inoltre i ricercatori hanno raccolto informazioni sulle abitudini in famiglia come ad esempio se i giovani cenavano o meno a casa. Dall’indagine sarebbe emerso che avevano più problemi gli adolescenti che cenavano meno spesso in famiglia; il che ha suggerito l’ipotesi che il contatto con la famiglia potrebbe essere di aiuto nel affrontare problemi come il cybebullismo. Però, precisano i ricercatori: “I risultati sono promettenti ma non vogliamo semplificare eccessivamente quello che abbiamo osservato. Molti adolescenti non fanno regolari pasti in famiglia, ma ricevono un sostegno in altri modi”. Fonte AGILeggi la notizia

Probabilmente il fattore protettivo non è dato tanto dal cenare o meno in famiglia ma dalle relazioni emotive che si vivono in una famiglia dove si cena insieme frequentemente. Quindi l’assiduità con cui si mangia a casa potrebbe essere intesa come un indicatore della qualità dei rapporti con le figure genitoriali e gli altri familiari. Pertanto l’aspetto centrale sarebbe costituito da quanto la famiglia riesce a rappresentare un punto di riferimento e un sostegno.

Di: Letizia Mannino

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