L’articolo del ‘Corriere della sera – Salute’, ‘Droghe collegate a un terzo dei suicidi tra i giovanissimi’ riporta alcuni dati di una ricerca dell’Università Manchester che cerca di indagare l’eventuale presenza di situazioni che ricorrono in precedenza o in concomitanza con il suicidio di un adolescente.

L’articolo deve far riflettere visto che, sempre secondo i dati riportati, il suicidio risulta la seconda causa di morte tra gli adolescenti in Italia e la prima in altre nazioni.

Alcuni dei fattori principali che possono essere considerati sono la fragilità del ragazzo, l’uso di sostanze che possono alterare la capacità di valutazione sia degli eventi che si verificano nella vita del ragazzo sia del gesto;  giustamente la ricerca evidenzia come l’uso di droghe o alcool può svolgere un ruolo di causa o di effetto perché andrebbero considerate le motivazioni che spingono un adolescente a farne uso.

Inoltre va considerato che alcuni disturbi di tipo piscotico possono dare le prime manifestazioni proprio nel periodo dell’adolescenza e che l’uso di droghe può contribuire a slatentizzare queste patologie.

Lo studio mette in evidenza come alcuni elementi che sembrano ricorrere possono essere un lutto, non necessariamente recente, il bullismo (uno su cinque tra questi giovani è stato vittima di bullismo), sentirsi troppo sotto pressione per la scuola. Inoltre i ricercatori hanno riscontrato, con una certa frequenza. la presenza di un contesto familiare difficile con difficoltà nella comunicazione e nell’espressione dell’affettività.

L’articolo mette in evidenza come presumibilmente perché un ragazzo arrivi a questo estremo gesto deve avere una personalità che presenta degli aspetti di fragilità, in una fase della vita di per se caratterizzata da cambiamenti, e debbano crearsi una serie di eventi che vengono sentiti come difficilmente gestibili e che deteminano un disagio profondo e grave.

Inoltre viene messo in evidenza come può portare a questo gesto anche una sorta di vendetta verso gli adulti. Come se immaginare gli adulti disperati per la proproa scomparsa al funerale  possa costituire una sorta di vendetta verso di loro. Fantasie adolescenziali che però talvolta, magari a causa dell’uso di sostante che alterano le capacità di valutazione e di critica, possono evolvere nella messa in atto concreta.

Come descritto i motivi che possono portare a un gesto estremo sono diversi e variare in relazione alla personalità dei ragazzi. Sarebbe quindi fondamentale che la famiglia, gli amici, e la scuola,  riuscissero a intercettare e cogliere i primi segnali di disagio così da poter offrire ai ragazzi il sostegno e l’aiuto di cui necessitano per affrontare le situazioni avvertite come problematiche. Purtroppo può non essere facile distinguere un momentaneo momento di difficotlà, una fisiologica variazione di umore da un disturbo più importante. In questi casi può essere utile osservare in modo discreto i ragazzi così da vedere l’andamento della situazione e valutare quando può essere il caso di consultare delle figure professionali.

Di: Letizia Mannino

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