Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Sonno e stress

L’Agenzia Ansa riporta la notizia ‘Sonno e stress, la terribile equazione dei teenager che dormono male‘ dove cita uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Alabama a Birmingham e dell’Arizona State University e pubblicato sulla rivista ‘Physiology and Behavior‘ che sembra confermare come una carenza di sonno, o una sua scarsa qualità, possono contruibuire a rendere gli adolescenti  più reattivi allo stress; condizione che può avere potenziali ripercussioni sullo stato di salute, sul comportamento e sul rendimento scolastico. La chiave di questa influenza potrebbe risiedere nel sistema neuroendocrino che svolge un ruolo di rilievo nei diversi cambiamenti che si verificano durante la pubertà,

Dallo studio emergerebbe, quindi, l’importanza che i genitori, la famiglia, facciano sì che bambini e adolescenti acquisiscano abitudini di vita, come per esempio le ore di sonno, necessarie ad un equilibrato benessere fisico ed emotivo.

Come spesso viene messo in evidenza il sonno risulta molto importante anche negli adulti. Quindi se si verificano con frequenza periodi di insonnia o comunque di sonno di scarsa qualità sarebbe bene cercare di indagare i motivi così da evitare circoli viziosi.

Scritto da: Letizia Mannino

Coppia e lavoro

Sull’Agenzia Ansa l’articolo ‘Sfatato il mito, la carriera non è nemica della coppia‘ riporta la notizia di uno studio seguito da un gruppo coordinato da Dana Unger, ricercatrice del Politecnico federale di Zurigo,  condotto per 6 mesi su 285 coppie con entrambi i partner impegnati in carriera per 44 ore settimanali circa.

I risultati, dicono i ricercatori, mettono in discussione l’ipotesi del senso comune di un’associazione negativa tra ore trascorse al lavoro e soddisfazione della relazione affettiva. Anzi dallo studio emergerebbe che le coppie molto impegnate professionalmente cercano di sfruttare al meglio le ore libere dal lavoro proprio per compensare il poco tempo passato insieme al partner.

La situazione potrebbe cambiare con l’arrivo dei figli se entrambi i partner non cercano di riorganizzarsi e rimodulare gli impegni.

Scritto da: Letizia Mannino

Serve apprendere le tabelline?

Periodicamente emergono delle domande circa i metodi migliori di insegnamento. Ora in Gran Bretagna, dopo molti dibattiti, il ministro dell’Istruzione ha stabilito che gli studenti dovranno imparare le tabelline fino a quella del 12 entro la fine del IV anno della scuola primaria (nove anni).

E i pareri degli esperti sull’argomento sono diversi. Ad esempio, per Jo Boaler, docente inglese di didattica della matematica all’Università di Stanford, in questo modo non si fa che  peggiorare la fama della matematica alimentando l’avversione degli studenti. Per Giuseppe Rosolini invece, logico di matematica dell’Università di Genova, le tabelline servono come serve l’alfabeto. Ma precisa che  “Uno bravo con le tabelline non è necessariamente bravo in matematica, e viceversa. Ma non saper fare i calcoli elementari è come non sapere mettere insieme le lettere dell’alfabeto, e un poeta che non sa farlo probabilmente avrà difficoltà a scrivere poesie” .

Fonte: quotidiano ‘La Repubblica’, La battaglia delle tabelline

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Scritto da: Letizia Mannino

Per ascoltare… non basta sentire….

co9municazione matrimonio

Scritto da: Letizia Mannino

Donne e uomini hanno un cervello a ‘mosaico’

Su ‘Le Scienze’ l’articolo ‘Oltre le differenze di genere: il cervello umano è un mosaico‘ che illustra un nuovo nuovo studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” di Daphna Joel, dell’Università di Tel Aviv che ha scansionato con la risonanza magnetica il cervello di 1400 cervelli umani di entrambi i sessi mettendo in evidenza che pur essendo presenti caratterisitiche più specificamente femminili o maschili il cervello presenterebbe una conformazione a mosaioco dove coesistono tratti di entrambi i generi

I risultati di questi studi possono suggerire l’opportunità di evitare stereotipi nell’individuare le attitudini e passioni che dovrebbero avere maschi e femmine in particolare quando sono piccoli, cercando piuttosto di osservare le attività di loro interesse, anche negli studi.

Scritto da: Letizia Mannino

Adolescenti: genitori o smartphone

Il ‘Corriere della Sera – Salute’ nell’articolo ‘Ecco perché gli adolescenti non danno retta ai genitori mentre giocano con lo smartphone‘ la notizia di uno studio condotto dai ricercatori dell’University College London Institute of Cognitive Neuroscience che ha messo in evidenza come gli adolescenti hanno difficoltà a eseguire più compiti contemporaneamente e questo spiegherebbe perchè i ragazzi faticano a dar retta ai genitori mentre giocano con il telefonino o sono impegnati con il PC. Infatti, la capacità di fare più cose contemporanemente il ”multitasking” si svilupperebbe con l’età adulta.

Per  Kathryn Mills, autrice della ricerca, i risultati rafforzano la teoria che le funzioni cerebrali degli adolescenti non permettono di immagazzinare più input contemporaneamente

I risultati emersi possono essere uno spunto di riflessione circa l’opportunità e il modi di utilizzo dei cellulari a scuola in quanto elemento di distrazione rispetto alle attività didattiche. Infatti non si tratterebbe solo di una questione di regole ma del rischio che si crei una sorta di ‘sovraccarico’ cognitivo.

Scritto da: Letizia Mannino

Matrimonio o rottura?

L’Ansa riporta la notizia dal titolo ‘Rottura o matrimonio, da scienza aiuto per sapere come andrà che parla di una ricerca dell’università dell’Illinois e pubblicata sul Journal of Marriage and Family da cui emerge che hanno più probabilità che una relazione affettiva porti al matrimonio le coppie dove il rapporto è focalizzato sul partner e sul suo benessere, mentre ne avrebbero meno le coppie dove il coinvolgimento è meno stabile o caratterizzato da alti e bassi.

I ricercatori hanno studiato per nove mesi 376 coppie con età di 20 anni circa e non sposate, e hanno individuato 4 categorie relazionali: le ‘drammatiche’ (34%), le ‘combattenti’ (12%) , le coppie ’socialmente impegnate’ (19%) e le coppie incentrate sul partner (30%). Secondo li studiosi è quest’ultima categoria che ha più probabilità di arrivare al matrimonio  e invece le coppie ‘drammatiche’ avrebbero più probabilità di arrivare a una rottura.

Lo studio da quanto riporta la notizia sembra fare riferimento alle probabilità che certe modalità  della relazione portino al matrimonio ma non si fa riferimento alla durata. La stabilità e l’impegno nel tempo potrebbero chiamare in causa anche caratteristcihe diverse come per esempio quelle che contraddistinguone le coppie definite ‘combattenti’.

Scritto da: Letizia Mannino

Generazione Neet

L’Università Cattolica di Milano fa la fotografia del fenomeno dei Neet, 2,4 milioni di giovani che non studiano e sono senza un impiego. Il demografo Alessandro Rosina commenta che si tratta di un livello allarmante che non è mai raggiunto nella storia. Risulta che il 66% dei “giovani adulti” vive a casa con i genitori, il 20% in più rispetto alla media UE.

Molti di questi giovani non hanno mai completato le scuole superiori ma sempre più spesso si tratta anche di laureati che non riescopno ad andare via da casa anche anni dopo la laurea.

Parla del fenomeno un articolo del quotidiano ‘La Repubblica’ che spiega come il termine Neet compare per la prima volta nel 1999 in un documento della Social exclusion unit del governo britannico ed è l’acronimo di “not in education, employment or training” e indica quei giovani che non sono impegnati nello studio, nel lavoro e nella formazione e comprende anche chi il lavoro ha smesso di cercarlo.

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Scritto da: Letizia Mannino

Il Papa, la tavola in famiglia come condivisione del pasto e degli affetti

Il Papa nell’Udienza Generale di mercoledi 11 novembre ha parlato dell’importanza di recuperare l’esperienza della ‘conviviavilità’ in famiglia perché questa rappresenta “l’attitudine a condividere i beni della vita e ad essere felici di poterlo fare. È una virtù preziosa! Il suo simbolo, la sua ‘icona’, è la famiglia riunita intorno alla mensa domestica. La condivisione del pasto – e dunque, oltre che del cibo, anche degli affetti, dei racconti, degli eventi…

E prosegue il Papa sul tema :«La convivialità è un termometro sicuro per misurare la salute dei rapporti, se in famiglia c’è qualcosa che non va, o qualche ferita nascosta, a tavola si capisce subito. Una famiglia che non mangia quasi mai insieme, o in cui a tavola non si parla ma si guarda la televisione, o lo smartphone, è una famiglia ‘poco famiglia’» (…)

Fonte: Radio Vaticana, Papa: a tavola far tacere tv e smartphone non la famiglia

Toscana Oggi, Papa Francesco, udienza «a tavola si capisce se in famiglia c’è qualcosa che non va»

Scritto da: Letizia Mannino

Leggere aiuta a comprendere se stessi e gli altri

Uno studio ha evidenziato come la lettura aiuti a sviluppare e affinare le competenze relazionali e di comprendere i sentimenti degli altri. Capacità importantissime nella vita sociale in genere e nelle relazioni affettive.

Ricercatori americani e canadesi hanno sottoposto a Risonanza Magnetica Funzionale dei volontari mentre leggevano brani di romanzi, riviste ecc. mettendo in evidenza come anche in relazione alla tipologia di testo si attivano aree diverse del cervello. Ad esempio in presenza di brani che descrivono persone e pensieri si attivano la corteccia cerebrale prefrontale mediale, nella zona anteriore del cervello mentre brani più a  contenuto fisico attivano i lobi temporali mediali e il giro temporale mediale anteriore, situati a livello delle tempie.

L’articolo  ‘Perché un buon romanzoriesce a «massaggiarci» i neuroni’ pubblicato dal ‘Corriere della Sera – Salute’ parla dello studio e spiega come l’impegno delle aree del cervello citate  durante la lettura costituiscano il substrato neurobiologico dell’effetto della narrativa sulla psiche; comportano infatti un incremento delle abilità relazionali e dell’empatia, tutte caratteristiche connesse alla cosidetta ‘ teoria della mente’.

Scritto da: Letizia Mannino