Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Le tecnologie nell’intimità

Adnkronos Salute riporta la notizia di un’indagine dello statistico David Spiegelhalter dell’Università di Cambridge secondo il quale il tempo dedicato all’intimita delle coppie britanniche eterosessuali si è ridotto negli ultmi anni.  Spiegelhalter parlando alla Bbc Radio 4 sostiene che, seppure sia difficile individuare le ragioni più profonde del fenomeno, sicuramente internet e la diffusione dei dispositivi mobili hanno giocato un ruolo : “Un tempo c’era un’enorme separazione tra la nostra vita pubblica e quella privata. Ora queste due sono assolutamente integrate. Le persone controllano continuamente gli sms, i messaggi di posta elettronica e le chat. Non esiste più quella sorta di tempo libero ‘silenzioso’ che avevamo un tempo”.

Fonte: Adnkronos Salute – Internet uccide l’amore, da 5 rapporti al mese nel ’90 a 3 oggi

Scritto da: Letizia Mannino

Il tempo con i figli

La quantità di tempo passata dai genitori con i propri figli è importante per lo sviluppo? Si, ma in particolare fino ai 3 anni e poi in adolescenza. Mentre per i bambini tra i 3 e gli 11 anni sarebbe più importante la qualità piuttosto che la quantità. E’ quanto emerge da uno studio  longitudinale che sarà pubblicato sulla rivista scientifica ‘Journal of Marriage and Family’.

La notizia dello studio riportata dal quotidiano ‘Corriere della Sera’ quantifica in 6 ore il tempo che andrebbe ‘impegnato’ alla settimana per trascorrerlo con i figli. Con tempo ‘impegnato’ si intende quello in cui c’è interazione diretta tra genitori e figli e il tempo ‘accessibile’ quello in cui un genitore è presente, ma non sta interagendo direttamente con il figlio; come per esempio quando prepara da mangiare mentre il figlio fa i compiti in cucina.

Contrariamente a quanto potrebbe sembrare la ricerca riferisce che i genitori americani passano oggi più tempo con i figli di quanto avvenisse in passato. Facendo una comparazione fra diversi anni è emerso che nel 2010 le madri hanno passato una media di 13.7 ore alla settimana con i figli mentre nel 1975 la media era di 7.3 ore, quindi la metà circa. Il tempo dedicato dai padri durante la settimana,  invece, nel 2010 triplica rispetto al 1975 con rispettivamente 7.3 ore e 2.4.

Fonte Corriere della Sera – ‘Nuovo studio: la qualità del tempo coi figli piccoli conta più della quantità’

Scritto da: Letizia Mannino

Le delusioni d’amore si superano

Anche la scienza conferma ciò che si sa, le delusioni d’amore con il tempo si superano. Come già messo in evidenza in più occasioni il processo di chiusura di un rapporto e quindi la ripresa da una ‘delusione’ affettiva è legato al modo di essere di ciascuno, alle caratteristiche e intensità della storia ecc., non c’è uno standard. Fatta questa premessa può risultare interessante quanto evidenziato da uno studio condotto da alcuni ricercatori della Saint Louis University e pubblicato sulla rivista Review of General Psychology. Dopo aver esaminato la letteratura focalizzando l’attenzione proprio sui processi che portano alla rottura di una relazione e all’inizio di un’altra, i ricercatori sono giunti alla conclusione che nel cervello di ogni individuo esista un meccanismo che aiuta a reagire ai momenti difficili.

La notizia della ricerca riportata dall’Agenzia Ansa (e da altre agenzie e giornali) mette in evidenza che quando si chiude un rapporto affettivo ciò che accade e’ simile a una disintossicazione dalla droga. Proprio per questo per capire meglio alcuni meccanismi, gli autori della ricerca pare abbiano studiato le scansioni cerebrali di chi faceva uso di cocaina e di chi ha smesso. Quando finisce una storia d’amore si attivano aree del cervello diverse da quelle attivate quando la storia è in corso; sarebbe proprio l’attivazione di queste nuove aree che permette, con il tempo, di prendere in considerazione nuovi partner. “Inizialmente- spiega il dottor Boutwell- a prevalere potrebbe essere il vecchio partner e il tentativo di riconquistare il suo affetto, tuttavia se il meccanismo si mette in funzione il cervello degli individui agisce per correggere certe emozioni e comportamenti, aprendo la strada per essere attratti da nuovi compagni e dare vita nuove relazioni”.

I risultati della ricerca pur mettendo in evidenza un dato che fa parte dell’esperienza comune possono risultare di incoraggiamento perché fanno vedere come determinati processi sono anche ‘fisiologici’. E’ opportuno aggiungere a quanto spiegano i ricercatori che quando si chiude una relazione può essere è utile anche fare delle riflessioni circa i motivi che hanno portato alla fine del rapporto in modo da ricavarne spunti di maturazione, crescita e cambiamenti personali.

Fonte notizia: ANSA – Siamo ‘programmati’ per superare le pende d’amore

Scritto da: Letizia Mannino

Ricerca CNR – Espad: i giovani abusano di sostanze ‘alla cieca’

Dallo studio annuale sul consumo di droghe condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr Espad-Italia 2014 emerge come preoccupante novità l’uso di sostanze ‘sconosciute’ da parte di oltre 50 mila ragazzi e l’uso di psicofarmaci senza prescrizione mediche. “La novità dello studio, che ha coinvolto 30mila studenti di 405 istituti scolastici superiori italiani, riguarda proprio il numero significativo di ragazzi che utilizzano sostanze senza conoscerle né sapere quali effetti procurano”, spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Ifc-Cnr e responsabile dello studio.

Rispetto all’uso degli psicofarmaci la responsabile della ricerca chairisce che “che negli anni hanno registrato un discreto incremento e che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti”’.

Fonte: CNR

Scritto da: Letizia Mannino

Affetto ‘gratuito’…

Nota: ‘Momma’  è una serie di strisce a fumetti ideata da Mell Lazarus pubblicata dal 1970 circa. La signora Hobbs, momma, è la protagonista del fumetto; vedova e con tre figli,  non si rassegna alla crescita di questi e cerca di controllare le loro vite e di dare loro consigli.

Scritto da: Letizia Mannino

Censis, minori soli con TV e tecnologie digitali

Il Censis ha realizzato per il Corecom Lazio un’indagine su ‘Media e minori‘ nell’ambito del Lazio. Di seguito alcuni dati emersi: Il 46% dei bambini di 7 anni e il 44% dei ragazzi di 10 anni guarda la tv per 2-3 ore al giorno. Il cellulare, spesso regalato dai genitori nella speranza di controllare i figli, è diffuso già tra i bambini delle prime classi delle elementari. Usa lo smartphone per un’ora al giorno il 22% dei bambini di 7 anni, mentre il 23 % lo usa per 2-4 ore.

Oltre il 50% dei bambini di 6-7 anni usa il tablet per 1-2 ore al giorno, con punte fino a 3-4 ore; la perentuale a 10 anni sale al 60%.

La maggioranza dei bambini di 7 anni guarda la televisione nella fascia oraria 20.00-21.00, segue la fascia 17.00-18.00 (la fascia protetta). Quasi il 64% dei ragazzi di 10 anni segue principalmente la tv nella fascia oraria che va dalle 19.00 alle 22.00,  al di fuori quindi dalla fascia protetta.

I bambini vengono lasciati spesso soli con Tv e internet.  Infatti, il 70% dei bambini di 7 anni ha la possibilità di accendere da solo la tv e a 10 anni la percentuale sale oltre l’80%. Il 26% dei bambini di 7 anni accede da solo anche a internet, e la percentuale sale al 51%  a 10 anni.  Dall’indagine emerge che nel complesso i genitori sono poco presenti nel guidare i figli nell’uso di TV e tecnologie ma nel contempo sono preoccupati degli effetti che queste possono avere. Fonte Censis

Scritto da: Letizia Mannino

Innamoramento e cervello

Quando si è innamorati si attivano numerose aree del cercello, è quanto dimostra una ricerca della University of Science and Technology of China di Hefei condotta in collaborazione con l’ateneo americano Ichan School of Medicine di Mount Sinai (New York) che ha cercato prove empiriche delle modificazioni cerebrali collegate all’innamoramento; lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience.

I ricercatori hanno selezionato un gruppo di cento volontari (tutti studenti della Southwest University di Chongqing) di entrambi i sessi, suddividendoli in tre gruppi: gli innamorati, coloro che avevano appena concluso una relazione e coloro che  riferivano di non avere mai avuto una storia d’amore importante. Tutti gli studenti sono stati sottoposti a una fMRI e gli è stato chiesto di non pensare a nulla in particolare mentre l’esame era in corso. I dati raccolti hanno dimostrato che gli studenti innamorati presentavano un aumento dell’attività di una dozzina di aree cerebrali. Per coloro invece che avevano concluso una storia affettiva l’attivazione cerebrale era inversamente proporzionale al tempo trascorso alla chiusura della storia.  I risultati di quest’ultimi sono risultati analoghi a quelli dei single.

Per fortuna quando si è innamorati si ‘sente’, non occorre fare una fMRI per saperlo…

Fonte Corriere della Sera – Salute, Ecco come si illumina il cervello di chi è innamorato

Scritto da: Letizia Mannino

Conoscere… i figli

Scritto da: Letizia Mannino

Famiglie ‘allargate’

Uno studio condotto da Kevin Shafer della Brigham Young University ha esaminato 6 mila famiglie statunitensi ed è arrivato alla conclusione che il rischio di depressione per i genitori aumenta all’aumentare dei ruoli che devono assumere all’interno della famiglia, raggiungendo livelli più alti quando la coppia ricostituita, che ha già figli da precenti relazioni, ha un nuovo figlio. Secondo la ricerca il triplice ruolo genitoriale accrescerebbe il rischio di depressione in particolare per i padri che in genere si sentono maggiormente in colpa perché trascorrono con i figli acquisiti più tempo che con quelli biologici.

Donata Francescato ordinario di Psicologia di Comunità all’Università Sapienza di Roma spiega come lo stress dipende anche dal modo in cui ciascun partner si relaziona con la precedente famiglia. Se la separazione avviene in un clima di conflittualità per la coppia questa si rifletterà anche sulle nuove relazioni  rischiando di creare tensioni per i figli e nei nuovi rapporti che si vanno a costruire.

Il clima familiare, quindi, che si determinerà nella nuova famiglia dipende anche dal modo in cui ciascun partner ha ‘risolto’ la storia precedente, a quanto riesce a non portarsi dietro rancori e ricriminazioni.

Fonte: La Stampa, Famiglie allargate, padri a rischio depressione

Fonte immagine:  stpauls

Scritto da: Letizia Mannino

Genitori che crescono Narcisi

Adnkronos riporta la notizia di un team di scienziati dell’Ohio State University e dell’Università di Amsterdam che ha cercato di indagare le origini del narcisismo e ha scoperto che i bambini con la tendenza a fare di sé il centro del mondo, ponendosi su un gradino più alto rispetto ai coetanei avevano generalmente genitori che li sopravvalutavano, convinti che il proprio figlio fosse un dono per l’umanità; ma questa visione di sé come ‘superiore agli altri’ non risulta associata ad una maggiore autostima.

Lo studio condotto su 565 bimbi olandesi fra i 7 e gli 11 anni e sui loro genitori, è pubblicato online su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’.

I ricercatori sottolineano come considerare i propri figli speciali, meritevoli di ‘qualcosa di più dalla vita’ non favorisce l’autostima ma il narcisismo. Mentre l’autostima è favorita da un atteggiammento da parte dei genitori emotivamente più caldo e ‘autentico’. (fonte Adnkronos – Mio figlio? Un dono per l’umanità”. Così mamma e papà allevano bimbi narcisi e infelici)

Scritto da: Letizia Mannino