Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Sentirsi… un brutto anatroccolo

anatroccoloAnche il quotidiano ‘Il Tempo’ ha dedicato un articolo all’allarme lanciato dalla Società Italiana di medicina estetica, che ha condotto una ricerca l’Università Magna Grecia di Catanzaro, per il diffondersi di interventi di chirurgia o medicina estetica tra i minorenni nel tentativo di corrispondere a un’immagine il più possibile priva di difetti.

Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), spiega:«Negli ultimi anni abbiamo notato un incremento delle domande da parte degli adolescenti per trattamenti di medicina estetica . A volte le richieste sono autonome, a volte i ragazzi sono spinti dagli stessi genitori e arrivano dal medico lamentando un inestetismo non sempre presente. Essendo questo un trend in aumento riferito con preoccupazione da gran parte dei soci della SIME, la Società ha ritenuto opportuno far chiarezza nella situazione attuale della percezione dell’Io corporeo negli adolescenti al fine di poter capire e provvedere alla loro tutela. Il tutto con lo scopo di proteggerli da interventi inopportuni e, soprattutto, con l’intento di educarli ad accettarsi, ponendo in risalto i lati fisiognomici positivi, oltre a far capire loro l’importanza della prevenzione, suggerendo regole di igiene cosmetologica, fisica, comportamentale».

Fonte ‘Il Tempo’, ADOLESCENTI BELLI E RIFATTI

Scritto da: Letizia Mannino

Studio Ibcn-Cnr su Alcol e papà

vinoAncora uno studio che mette in evidenza l’importanza delle abitudini di vita di entrambi i futuri genitori. Infatti, un’alimentazione sana, attività fisica e niente fumo ed alcol non sono regole valide solo per le apiranti mamma ma anche per i papà. In particolare, pare che le abitudini alcoliche dei padri prima del concepimento possono incidere sull’esito della gravidanza e sulla salute del feto e del bambino Un esperimento condotto dall’Ibcn-Cnr in collaborazione con il Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio condotto e pubblicato su Addiction Biology, mette in evidenza per la prima volta, che un eccesso di alcol influenza il Dna paterno incidendo negativamente sul sistema nervoso centrale del bambino.

Ma come avviene questo passaggio da padre alcolista al figlio? Fiore, uno dei ricercatori spiega che “Sicuramente l’alcol influenza il Dna paterno: direttamente tramite mutazioni, oppure indirettamente tramite meccanismi epigenetici. Sono aspetti ancora in fase di studio”.

Fonte Comunicato stampa CNR, Futuri papà, niente alcol (pdf)

Scritto da: Letizia Mannino

Imparare ad apprezzarsi

chirurgia esteticaUna notizia dell’Ansa riporta i dati emersi da un’indagine condotta tra gli studenti delle scuole italiane presentata dalla Società italiana di medicina estetica (Sime) in occasione del suo 36° Congresso nazionale. L’indagine condotta su un campione di 2265 adolescenti (38,9% maschi e 61,1% femmine) tra i 13 e i 18 anni ha messo in evidenza che un adolescente su 2 (49%) sarebbe pronto a fare un intervento di medicina estetica  ed 1 su 3 si sottoporrebbe a un intervento di chirurgia plastica.

Spesso sono proprio i familiari a indirizzare i ragazzi verso questo tipo di soluzioni. Il dato colpisce perchè il rischio che si corre è che proprio in famiglia i ragazzi sentano di non essere apprezzati per come sono e vengano interferiti nei processi di accettazione della propria immagine.

Gli esperti stessi di medicina estetica hanno messo in evidenza come spesso siano richiesti interventi senza che ci sia una reale necessità e hanno cercato di capire attraverso il sondaggio qual è la percezione dei ragazzi rispetto al proprio corpo.

Fonte Ansa, Medicina estetica, 1 adolescente su 2 vi farebbe ricorso

Scritto da: Letizia Mannino

La poligamia fa male al cuore

imagesLa poligamia fa male al cuore. Uno studio condotto negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita e presentato durante il congresso dell’Asian Pacific Society of Cardiology , ha messo in evidenza che essere poligami aumenta di 4 volte il rischio di infarti e di malattie cardiache.

Amin Daoulah, coordinatore della ricerca, spiega che ha voluto indagare cosa accade al cuore dei poligami, praticata fra i musulmani di alcuni Paesi in Asia, Africa e Medio Oriente,  visto che diversi studi hanno evidenziato che chi è sposato rispetto ai single vive più a lungo e ha meno malattie cardiovascolari.

L’articolo del Corriere della Sera – salute di Elena Meli che riporta la notizia si conclude così: ‘Adesso bisognerebbe scoprire se valga lo stesso per i regolarmente coniugati e teoricamente monogami occidentali, che però abbiano una (o più) amanti’.

Fonte Corriere della Sera, La poligamia fa male al cuore. Troppo stress aumenta gli infarti,  di Elena Meli

Scritto da: Letizia Mannino

Giovani, la figura di riferimento in famiglia

Camille Monet e un figlio nel giardino dell'artista a VŽtheuil, 1875Dall’indagine Rapporto Giovani promossa dall’Istituto Toniolo è emerso che un giovane su tre considera la madre la figura di riferimento all’interno della famiglia.

Il sondaggio svolto in occasione della Festa della Mamma ha coinvolto 2000 giovani di età compresa tra i 19 ed i 30 anni, di differenti orientamenti socio-politici e religiosi, in rappresentanza di tutte le regioni italiane.
Ai giovani è stata posta la domanda: “Qual è nella tua famiglia la persona di maggior riferimento che ritieni irrinunciabile per la tua vita e con la quale ti confronti più frequentemente per parlare dei tuoi problemi, dei tuoi bisogni e della tue aspirazioni?”. Il 33% ha risposto la mamma e il 9% il papà. In tutte le regioni emerge in modo pressocchè analogo la maggiore centralità della madre  e la crisi della figura paterna.

Scritto da: Letizia Mannino

Rapporto di Save the Children sul benessere madre-bambino

mamme nel mondoIn occasione dell’inaugurazione ad Expo 2015 del ‘Villaggio Save the Children’ è stato presentato il 16° Rapporto di Save the Children che misura il benessere materno-infantile in 179 Paesi del mondo. L’Italia perde una posizione rispetto all’anno scorso a causa di una lieve flessione nella partecipazione delle donne al governo nazionale (30,1% dei posti in parlamento nel 2015, contro il 30,6% del 2014) e negli anni di scolarizzazione (16 anni di formazione scolastica nel 2015 a fronte di 16,3 nel 2014). Rimangono invece stabili altri dati come il tasso di mortalità materna (1 donna ogni 17.100) e quello di mortalità infantile di 3,6 ogni 1.000 nati vivi; il reddito nazionale pro capite è di 35.860 euro.

Dopo la Norvegia che ha il primato mondiale, i paesi più a misura di mamma e bambini sono Finlandia, Islanda, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi, Spagna, Germania, Australia, Belgio. Più in basso nella classifica la Somalia, preceduta da Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centroafricana, Mali, Niger, Gambia, Costa d’Avorio, Chad, Guinea Bissau, Haiti e Sierra Leone. L’Italia al dodicesimo posto si colloca meglio di Gran Bretagna e Francia.

Per approfondire:

Adnkronos salute

16° Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo

Scritto da: Letizia Mannino

Tecnologie digitali… devono essere una fra le diverse attività

Un articolo sul Corriere della Sera Salute affronta il tema dell’uso delle tecnologie digitali in infanzia e adolescenza. Secondo un recente studio statunitense vanno riviste le linee guida sull’uso di televisione e computer, dell’American Academy of Pediatrics, pubblicate oltre dieci anni fa quindi prima della diffusione dei nuovi cellulari e degli iPad.

Infatti i limiti che vi erano previsti, schermi vietati ai bambini prima dei due anni di età e massimo 2 ore al giorno per i più grandicelli, sono stati oggi ampiamente superati con le nuove tecnolgie. Secondo un’indagine, condotta su oltre 2600 ragazzini fra otto e sedici anni, il 63 per cento passa ore a giocare o sui social network, col tablet o con il telefonino. Situazione analoga in Italia dove un’indagine conoscitiva sull’infanzia e l’adolescenza condotta due anni fa da Eurispes e Telefono Azzurro, mostra che il 38 per cento dei bambini al di sotto dei due anni ha già usato un dispositivo mobile per giocare o guardare video, mentre a otto anni il 72 per cento maneggia abitualmente tablet e cellulari dei genitori.

Scritto da: Letizia Mannino

Memoria… ‘generazionale’…

Scritto da: Letizia Mannino

Leggere storie ai bimbi aiuta il linguaggio

E’ importante leggere ai bimbi fin da piccolissimi perché li aiuterà nel linguaggio.

Uno studio del Centro Medico dell’ospedale pediatrico di Cincinnati (Ohio, Usa), condotto da John Hutton e presentato convegno annuale delle Pediatric Academic Societies a San Diego ha mostrato come la lettura durante la fase di sviluppo che precede la scuola materna ha un impatto su come il cervello del bambino elabora le storie e sull’atteggiamento che avrà verso la lettura.

Per la ricerca Hutton e colleghi hanno studiato un piccolo campione di bambini misurando l’attività cerebrale tramite risonanza magnetica mentre veniva letta una storia.  

Dall’oservazione è emerso che i bambini con genitori che leggevano loro dei racconti attivavano maggiormente le aree cerebrali che supportano l’elaborazione semantica (l’estrazione di significato dal linguaggio), aree fondamentali per il linguaggio orale e succesivamente per lo sviluppo della capacità di lettura; inoltre le aree cerebrali che si attivano hanno anche la funzione di favorire la formazione di immagini mentali, quelle che aiutano il bambino a “vedere la storia al di là delle figure”.

Fonte Corriere della Sera, Leggere ai bambini prima della scuola li aiuta nel linguaggio

Scritto da: Letizia Mannino