Tutti gli articoli di Letizia Mannino
Aperto il Sinodo sulla famiglia
Si è aperto oggi il Sinodo sulla famiglia argomento al quale Papa Francesco sta dedicando molta attenzione. Di seguito alcuni stralci del discorso del Pontefice tratti dall’articolo ‘Il Papa: “La Chiesa non punta il dito per giudicare gli altri” del Corriere della Sera.
l Papa parla di un mondo fatto «di tanti progetti ambiziosi, ma poco tempo per vivere ciò che è stato realizzato; tanti mezzi sofisticati di divertimento, ma sempre di più un vuoto profondo nel cuore; tanti piaceri, ma poco amore; tanta libertà, ma poca autonomia». (…) «sono sempre più in aumento le persone che si sentono sole, ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del Dio denaro». La famiglia è «l’icona» di questa solitudine: «Sempre meno serietà nel portare avanti un rapporto solido e fecondo di amore: nella salute e nella malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella buona e nella cattiva sorte. L’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità. Sembrerebbe che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale».
Scritto da: Letizia Mannino
Troppa… centralità
Scritto da: Letizia ManninoTroppo computer a scuola non aiuta apprendimento
Da uno studio dell’Ocse (Organizzzione per la cooperazione e lo sviluppo economico) emergerebbe che l’apprendimento peggiora nelle classi dove si usa troppo la tecnologia.
Sul quotidiano ‘ La Repubblica’ l’articolo ‘Se il pc a scuola non aiuta i ragazzi: Risultati peggiori in lettura e scienze’ che riporta alcuni dati comparativi sui test Pisa da cui risulterebbe che i quindicenni che usano moderatamente il computer a scuola tendono ad avere un miglior apprendimento dei coetanei che lo usano poco o nulla, ma invece gli studenti che lo utilizzano in modo intenso tendenzialmente peggiorano nella lettura, in matematica e nelle scienze. Sembrerebbe quindi che alla lunga un uso intenso del computer a scuola non contribuisce necessariemente a un miglioramento dell’appredimento.
Fonte ‘La Repubblica’, “Se il pc a scuola non aiuta i ragazzi: risultati peggiori in lettura e scienze”
Per approfondire, ‘La Repubblica’ – “Scuola, l’exploit dei quindicenni italiani: balzo nelle prestazioni secondo i test Pisa”
Scritto da: Letizia ManninoInsonnia… da social?
Sull’Agenzia di Stampa Adnkronos Salute un breve articolo “Rovinano il sonno, Fb e Twitter da vietare ai ragazzi di sera”, riporta la notizia di una ricerca presentata alla ‘British Psychological Society Conference’ di Manchester e condotta su 467 teenager da cui emerge che connettersi ai social network la sera aumenta il rischio di insonnia nei ragazzi e potrebbe condurre a patologie più gravi, come depressione e ansia.
Nell’articolo si legge che il 90% dei ragazzi è online e che la paura di essere dimenticati fa sì che i cosiddetti ‘millenial’ cerchino di prolungare il tempo passato su internet per mantenere un contatto con gli altri.
Questo dato potrebbe far inquadrare la questione in un modo un po’ diverso. Come se il problema non fosse tanto che passare molte ore su internet mette a rischio di insonnia, ansia o depressione, ma che l’insicurezza e il bisogno di accettazione, in qualche modo fisiologici in adolescenza, fanno sì che i ragazzi utilizzino le moderne tecnologie per verificare il livello di ‘popolarità’, prolungando a tal fine la permanenza online.
Scritto da: Letizia Mannino
Sondaggio sulla scuola ‘vista’ dai banchi
Il quotidiano il ‘Corriere della Sera‘ riporta i dati di un’indagine che indaga la valutazione della scuola da parte delle famiglie, genitori e studenti, attraverso un sondaggio realizzato dagli autori del libro ‘La ricreazione è finita, scegliere la scuola, trovare il lavoro’ con il contributo di Duepuntozero Doxa e il supporto del Forum della meritocrazia.
Alcuni dati emersi dagli intervistati sono: il 61 % ritiene che i test invalsi siano utili, il 74% degli studenti ritiene che uno dei principali problemi della scuola è la qualità dell’insegnamento e degli insegnanti, il 66% degli italiani ritiene che la scuola non riesce a far acquisire le competenze che servono nella vita e nel lavoro, il 68% degli studenti ritiene che i voti rispecchino poco la preparazione perchè ogni insegnante ha un suo ‘metro di giudizio’, il 37% degli italiani si dichiara favorevole a valutare la scuola con indicatori ‘oggettivi’. Il sondaggio riporta anche le diverse valutazioni tra insegnanti e famiglia sullo stesso argomento.
Articolo: Corriere della Sera, La scuola (e la riforma) viste dalle famiglie
Scritto da: Letizia Mannino
Allarme ‘sexting’
L’Agenzia di stampa Adnkronos Salute nell’articolo Scambio di foto e video hot, è allarme sexting tra i ragazzi parla del fenomeno del ‘sexting’ (scambio attraverso cellulari e/o internet di video, foto o testi dal contenuto sessualmente esplicito) purtroppo sempre più diffuso tra i ragazzi italiani. Fenomeno che sembra essere difficilmente individuabile dai genitori e molto spesso sottovalutato nelle sue gravi conseguenze da giovani e adulti.
Piero Stettini, professore di Psicologia generale e Psicologia clinica presso l’Università di Genova e componente del Consiglio direttivo della Fiss mette in evidenze diversi aspetti del fenomeno del ‘sexting’ tra cui l’eccessiva semplificazione che ne viene fatta dai media.
Tra i diversi punti critici affrontati dal professore, nell’articolo viene citato il pericolo costituito da una forma di sessualizzazione precoce e inoltre viene evidenziato che un “Altro rischio è quello di una sessualizzazione dove le emozioni sessuali sono sempre più sganciate dalla fisicità, dalla presenza reale e corporea dell’altro, con una frammentazione che può favorire una oggettivazione sino alla mercificazione dei corpi, in particolare di quello femminile”.
Scritto da: Letizia Mannino
Se non si insegnano… non si trovano….
Fonte vignetta: Famiglia Oggi, 3 marzo 1999
Scritto da: Letizia Mannino
Studio: famiglia e benessere dei figli
Si sa che la relazione con i genitori può influire in maniera più o meno importante sullo stato di benessere dei figli; sull’argomento l’Agenzia stampa ‘Adnkronos Salute’ riporta la notizia di uno studio condotto dalla Mai Stafford del ‘Lifelong Health & Ageing’ dell’università di Londra e pubblicata su ‘The Journal of Positive Psycology’ che avrebbe dimostrato come lo stile di accudimento dei genitori avrebbe influenze a lungo termine sui figli; in particolare i figli di coppie premurose e poco apprensive vivrebbero una vita più serena rispetto a quelli cresciuti in un ambiente soffocante.
Lo studio durato 70 anni ha osservato 5000 persone circa che sarebbero state seguite nel tempo a partire dal 1946, anno di nascita.
E’ importante però tenere presente come attribuire un ruolo determinanate alla famiglia sul benessere futuro dei figli posssa essere riduttivo perchè non facilita lo sviluppo delle potenzialità e delle risorse personali che invece i figli possono avere nel ‘prendere in mano’ la propria realizzazione. Infatti in molti casi gli individui hanno la possibilità, lavorando su di sè, di diminuire gli effetti negativi dovuti ad ambienti familiari che per per varie ragioni (per esempio clima emotivo, difficoltà economiche, malattie ecc.) si sono rivelati poco favorevoli se non addirittura svantaggiosi alla crescita.
Fonte notizia Adnkronos Salute, Figli più felici se genitori poco apprensivi,
Agenzia Stampa AGI, Controllo psicologico su figli danneggia salute mentale
Scritto da: Letizia Mannino
Lo sviluppo delle inclinazioni morali nel bambino
Uno studio effettuato da Jason M. Cowell e Jean Decety, ricercatori dell’Università di Chicago e pbblicato su “Proceedings of the National Academy of Science” ha rilevato che allo sviluppo del comportamento morale dei bambini concorrono sia aspetti di predisposizione personale che i modelli di comportamento delle figure di riferimento. I ricercatori hanno dimostrato come già tra i 12 e i 24 mesi sarebbe possibile capire le inclinazioni morali dei bambini esaminando gli elettroencefalogrammi e i tempi di fissazione durante l’osservazione di scene che mostravano azioni pro sociali e antisociali.
Più in particolare è emerso che l’atteggiamento morale nei bambini è correlato alla tendenza innata all’autocontrollo e ai modelli di comportamento dei genitori verso i valori morali come ad esempio il senso della giustizia, dell’equità, la correttezzaecc.
E’ quindi importante che per primi i genitori abbiano dei valori morali così da poterli ‘tramettere’ ai figli. Con i loro comportamenti le figure di riferimento educative devono fornire un esempio ai bambini già da quando sono piccolissimi così da costituire un modello per lo svluppo della sensibilità sociale, relazionale e morale.
Fonte Le Scienze, Le prevedibili preferenze morali dei bambini
Scritto da: Letizia ManninoTeenager e gruppo
Da uno studio condotto da Joseph P. Allen e Christopher A. Hafen dell’università della Virginia e pubblicato su Psychological Science, emerge che quando i teenager frequentano amici, da adulti saranno meno ansiosi e depressi rispetto ai coetanei che hanno partecipano meno alla vita di gruppo.
Il dato interessante che sembra emergere dalla ricerca (che ha seguito 171 ragazzi e ragazze dai 13 ai 27 anni) è l’importanza che gli amici e il gruppo costituiscono per lo sviluppo di adeguate competenze sociali ed emotive; inoltre la condivisione all’interno del gruppo costituisce un sostegno nei momenti di difficoltà. Ma mettere l’attenzione sul ‘seguire il branco’ senza considerare le caratteristiche del gruppo potrebbe risultare riduttivo e pericoloso. Infatti non tutti i gruppi sono uguali e hanno influenze positive.
Inoltre è evidente che la mancata partecipazione ad attività sociali di gruppo potrebbe ‘nascondere’ diffcoltà relazionali e insicurezza negli adolescenti che, se non superate, possono certamente contribuire a una minore serenità da adulti vista l’importanza dei rapporti umani nella vita delle persone.
Fonte Adnkronos salute, ‘Branco’ assolto, se teenager segue il gruppo cresce più sano
Scritto da: Letizia Mannino