Giuseppe De Rita, presidente del Censis (Istituto di ricerca socio-economica), in un’intervista pubblicata su “Il Messaggero” del 28 novembre sostiene che il calo della natalità nasce dal fatto che gli italiani non sono più interessati al futuro ma vivono solo nel presente.

Alla domanda circa i motivi per cui il futuro è stato eliminato dall’orizzonte degli italiani risponde:

«Quaranta anni di fiction, di un sistema di media, di comunicazione di massa tutta basata sul presente, con innamoramenti improvvisi su certi temi, che poi dopo dieci giorni scompaiono.
C’è uno straniamento delle persone rispetto ai pericoli della vita. Si dice: mi adatto al presente, non rischio di scommettere sul futuro. E’ la natura dell’uomo. Si vive in quello che io ho chiamato “presentismo”: il passato non ci interessa perché è stato il presente di altri, e il futuro neanche perché sarà il presente di altri come diceva un filosofo, mi pare Manlio Sgalambro. E’ una questione antropologica, profonda»

Per De Rita è vero che c’è la crisi, la mancanza di lavoro, ma questi problemi non spiegano la ragione di fondo: i figli si fanno dove c’è fiducia nel futuro.

Alla domanda circa le ragioni di questa situazione, se devono essere attribuiti ai politici come pensano molti italiani, De Rita risponde:

“I politici italiani sono spaesati, cercano di rincorrere il presente.  Ma tutto nasce da lontano, dalla nostra Società”

Dopo alcuni interrogativi sull’argomento, l’intervista si conclude con la domanda se gli italiani dovrebbero fare un esame di coscienza:

“Sì, le cose maturano nelle famiglie, inutile dare la colpa ad altri”.

Fonte: il Messagero del 28 novembre 2013

http://www.censis.it/20?shadow_editoriale=120958

Di: Letizia Mannino

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