Il quotidiano ‘La Repubblica‘ ha pubblicato un articolo, di Tina Simoniello, “Anoressia, allerta maschi” perché i disturbi alimentari si stanno diffondendo anche fra il sesso maschile. Infatti, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal la presenza e la diffusione di questi disturbi nei maschi sono sotto studiati,  sottodiagnosticati e sottotrattati.

Il responsabile di Neuropsichiatia infantile del Bambino Gesù di Roma, Stefano Vicari osserva: «Registriamo un aumento sensibile dei dca, dell’anoressia in particolare tra gli adolescenti maschi, e anche tra i bambini. Notiamo negli anni un aumento dell’attenzione sul corpo nel mondo dell’età evolutiva che nelle femmine si manifesta con il controllo del cibo nei maschi assume la forma di vigoressia intesa come concentrazione esasperata sul vigore muscolare, sull’efficienza fisica».

La ragazza anoressica si vede grassa sebbene sia sottopeso, il ragazzo si percepisce esile pur non essendolo e si sottopone a allenamenti e a diete disfunzionali.

 «È chiaro, parliamo di epifenomeni dietro i quali c’è qualcosa di più profondo», sottolinea Vicari.

Fonte: La Repubblica

Importante quanto viene messo in evidenza nell’articolo perché il disturbo alimentare in senso stretto è uno delle possibili manifestazioni che assume il disagio emotivo. Dietro questi disturbi generalmente è presente un’eccessiva attenzione al proprio aspetto esteriore, una difficoltà a percepirsi in modo adeguato (vedersi grassi anche se si è normopeso o magri) e una tendenza a ricavare la propria autostima dall’aspetto fisico. La famiglia è importante perchè le prime relazioni contribuiscono alla formazione di un adeguato senso di sicurezza personale che può costituire un fattore protettivo verso questi disturbi; inoltre sono i familiari i primi che, in genere, riescono a cogliere i segnali della presenza di disturbi della sfera della condotta alimentare.

Di: Letizia Mannino

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