Compiti delle vacanze: in Inghilterra si leggono libri, in Francia non vengono assegnati. Ma ’Italia ha vacanze estive molto lunghe, ad esempio, il doppio che in Inghilterra e un mese in più che in Francia. Parla dell’argomento il Corriere della Sera  con l’articolo ‘L’incubo dei compiti delle vacanze. Sono diventati un affare di famiglia’ che riporta il parere di alcunie esperti.

Per Francesco Dell’Oro, fino all’anno scorso responsabile del servizio di orientamento scolastico del Comune di Milano, un errore è proporre dei compiti-fotocopia delle cose fatte in classe nel corso dell’anno:  “Se lo scopo è quello di non far staccare la spina ai ragazzi durante i tre mesi di blackout estivo, allora sicuramente non lo si raggiunge riproponendo sempre le stesse cose (…)’

Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia all’università Bicocca di Milano si dice favorevole ai compiti ma preoccupato della loro mancanza di creatività:”(…) Ai bambini bisognerebbe chiedere di rielaborare il proprio vissuto: racconta la tua estate, colleziona foto e fanne un collage, scrivi una filastrocca in inglese, ripassa le tabelline usando le conchiglie raccolte in spiaggia o la sera a cena moltiplicando 4 pizze per 9 euro”.

E Mantegazza si esprime anche sull’abitudine frequente da parte dei familiari di aiutare nel fare i compit: “I genitori dovrebbero controllare che i figli facciano i compiti ma non intromettersi. Così si finisce per comunicare sfiducia. Se il compito non è chiaro, se il bimbo non lo può fare, non lo deve fare. Chiederà poi alla maestra come andava fatto quando tornerà a scuola”. Fonte: Corriere della Sera – Leggi l’articolo

Di: Letizia Mannino

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