Il quotidiano ‘La Stampa’ ha pubblicato la lettera scritta da uno studente di un liceo classico di Trento, indirizzata alla scuola.

La lettera di Giacomo, l’autore, ha il pregio di mettere in evidenza ciò che i ragazzi stanno perdendo. Non è solo questione di didattica, una lezione si può tenere in tanti modi. Ma ad alcuni ragazzi mancano i professori, mancano i compagni. E, altro aspetto fondamentale, manca il feedback relazionale. Infatti, come scrive Giacomo: dove sono finite le alzate di mano? Gli sguardi dei prof, quelli dei miei compagni, il suono della campanella? Dov’è la mia bidella preferita? Le relazioni che fine hanno fatto?

Il rischio è che la scuola cosiddetta a distanza risulti più sbilanciata sulla didattica, sulle lezioni, mentre sarebbe importante riuscire a mantenere il filo relazionale che si è perso con il venir meno della quotidianità della scuola.

Ma evidentemente non è stata una scelta programmata e in un attimo, la scuola è passata dalle aule allo schermo…

Fonte:

La Stampa, Cara scuola, ecco cosa mi manca di te

Foto Pixabay

Di: Letizia Mannino

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